La sezione stabile «Animation Now» si propone di focalizzarsi sulla contemporaneità dell'animazione, analizzando una nazione, una tecnica o un tema nei suoi esiti legati allo stato dell'arte nel presente.

L'animazione britannica dell'ultimo periodo, accanto ai successi critici e di botteghino raccolti dalla Aardman Animations di Peter Lord e Nick Park (Wallace & Gromit), ha saputo offrire uno stuolo di autori indipendenti dagli stili più disparati, in grado di raccogliere altrettanti riconoscimenti internazionali. Il ventaglio di tecniche e soluzioni espressive rappresentate dagli animatori britannici spazia dalla raffinata animazione di oggetti di David Anderson (Door) ai magistrali pupazzi "teatrali" del transfugo Aardman Barry Purves (Screen Play), e dai disegni graffianti ed essenziali di Mark Baker (The Village) o Phil Mulloy (Intolerance) all'incisione su pellicola dell'eclettico Paul Bush (His Comedy), fino all'Oscar ottenuto dall'originale "pastiche" visivo di Daniel Greaves (Manipulation), autore dalle inesauribili esplorazioni tecniche che ne fanno il simbolo perfetto di una scuola che oggi più che mai sembra non conoscere uniformità alcuna, e che pur proseguendo tradizioni ormai radicate come quelle della plastilina o della puppet animation (come dimostra il giovane Robert Morgan con il suo cronenberghiano The Separation), non disdegna una sperimentazione sempre più a tutto tondo, fra l'eversivo découpage di illustrazioni didattiche del video-maker Run Wrake (Rabbit) e gli innesti sulla ripresa dal vero di Jonathan Hodgson (Feeling My Way), per arrivare al vero e proprio traguardo ingegneristico di Tim Macmillan (Ferment), ideatore della «time-slice camera», che sarebbe poi stata utilizzata, con enorme emulazione mediatica, per il «bullet time» reso tanto celebre da Matrix.

Con questi dieci film si è voluto dare merito della forza inventiva di un cinema d'animazione, quello britannico, che negli anni Novanta e Duemila sta guidando con autorità sempre maggiore l'intero comparto europeo, e alla cui celebrazione vanno infatti aggiunti gli autori e i film inclusi nel concorso «Il Premio dei Premi», a testimonianza del successo raggiunto dai colori d'Albione: la veterana Joanna Quinn (Dream and Desires - Family Ties), l'oriunda francese Gaëlle Denis (Fish Never Sleep, e in seguito City Paradise), la giovanissima e lanciatissima neo-premio Oscar Suzie Templeton (Dog e Peter & the Wolf), e ancora la generazione della computergrafica rappresentata da Robert Bradbook (Home Road Movies), Marc Craste (Jojo in the Stars) e Ian Gouldstone (Guy 101), l'anticonformista della Aardman Luis Cook (che per The Pearce Sisters ha usato disegni anziché pupazzi), e lo stesso già citato Hodgson (The Man with the Beautiful Eyes).